Il Codacons esprime soddisfazione per l’estensione dell’indagine che coinvolge Chiara Ferragni, ora accusata di truffa aggravata anche per le uova di Dolci Preziosi e la bambola Trudi. Tuttavia, l’associazione non si ferma qui e annuncia controlli approfonditi su tutti gli altri influencer in Italia. L’organo giudiziario, secondo il Codacons, ha accolto pienamente le segnalazioni presentate dall’associazione a seguito dello scandalo legato al pandoro Balocco.
L’associazione dei consumatori rivendica di aver depositato un esposto presso 104 Procure della Repubblica in tutta Italia, sollecitando la magistratura a investigare sulle altre operazioni di beneficenza dell’influencer, iniziando proprio dalle uova di Pasqua. Questa mossa è motivata dalla convinzione del Codacons che si tratti di una sponsorizzazione commerciale che avrebbe fruttato all’influencer la considerevole somma di 1,2 milioni di euro in due anni, a fronte di una donazione ritenuta “elemosina” di soli 36mila euro a favore del progetto benefico “I Bambini delle Fate”.
L’associazione sottolinea che la donazione è stata effettuata dalla società Dolci Preziosi e non direttamente da Chiara Ferragni. Analogamente all’affare Balocco, non esisteva alcun legame diretto tra le vendite delle uova e l’entità della donazione. Pur essendo soddisfatto dei risultati ottenuti finora, il Codacons non intende interrompere le sue azioni e avanza un’altra richiesta. Nel “esclusivo interesse dei consumatori”, l’associazione chiede di illuminare tutte le iniziative di beneficenza avviate non solo da Chiara Ferragni, ma anche dai principali influencer operanti in Italia negli ultimi anni, al fine di comprendere le relazioni tra gli affari commerciali e la solidarietà.
Inoltre, il Codacons annuncia di aver istituito una task force dedicata al monitoraggio dei profili social più seguiti in Italia, con l’obiettivo di individuare eventuali legami tra le vendite di prodotti e le attività benefiche. L’associazione si impegna a scrutare attentamente i rapporti commerciali e solidali intrapresi dagli influencer, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza in questo ambito.
In sintesi, il Codacons, dopo il caso Ferragni, estende la sua azione a tutti gli influencer italiani, cercando di gettare luce sulle pratiche di beneficenza e sui legami con le attività commerciali, al fine di garantire un maggiore rispetto degli interessi dei consumatori.